giovedì 15 febbraio 2007

Incubo - Santiago de Compostela

Vedi, Simone, non è che io qui stia male. E’ solo che non avrei dovuto immaginare, sperare, che la semplice distanza potesse liberarmi da quell’incubo. Mi sembra sempre di essere spiato. Si affacciano dai tetti, grigi come la pietra della cattedrale. Arcigni come la gente che trovi qui, nei negozi e nei locali. Sai, quei mostriciattoli gotici… i gargoil… ognuno di loro ha dentro un’anima. E non ci vuole grande impegno ad abbinare queste creature di sasso alle facce che incontri ogni giorno dietro ai banconi delle botteghe o per la strada. Sembra che si diano il turno sopra le grondaie. Che si travestano, che siano capaci di qualsiasi sortilegio, che si pietrifichino per spiarti e riferire, poi, quello che fai. Addirittura quello che pensi. Riferire a chi, poi? Al Demonio, è certo. So solo che si nascondono dietro a San Giacomo, alla Croce, alla Fede. Perché la cristianità qua è un abito, nasconde le streghe che stanno in questo posto, tutto quello che sta dietro al bianco fasullo di questi sepolcri. E’ questo il maleficio che impietrisce il cuore della gente, che gela la mente di chi abita qua, che impedisce ogni tipo di contatto che non preveda un passaggio di denaro. Mi sembra inutile, ornai, anche ragionarci sopra. E’ chiaro che questi idoli di pietra sono i veri dei. I santi cristiano sono le solo statue, paravento per una realtà impressionate che mi pare, e scusa se sorrido, metà disneyana e metà horror-gotico. Le anime vero, te l’ho detto, sono degli animali di pietra. La gente porta una maschera di cristianità, ma è quella medievale, che ogni moneta che tintinna regala un’indulgenza. Mio caro Simone, dietro le tendine di lino di ogni finestra, sotto le croci, puoi immaginare altari pagani. Questa gente è come se si vestisse per recitare per le vie, davanti ai turisti. E devo dire che non si impegna più di tanto: è rude, rustica, maldisposta. Sembra che il comportamento di questa gente sia fatto apposta per renderla indecifrabile. Capita, qualche volta, che parlino tra di loro guardandoti fisso negli occhi. E’ chiaro: stanno parlando di te. Ma tu non puoi capire né di cosa né perché. La cattedrale è avvolta nei muschi. O forse sono licheni?… Comunque sembra che stiano per soffocarla. Oppure sono proprio loro a tenerla su, a impedire che cada, che si sbricioli. Già, potrebbe essere anche lei contagiata dal cancro che sta corrodendo la città, quello dell’ipocrisia, del paganesimo. Sì, è marcia di ipocrisia e di candele di cera gocciolanti che coprono tutti i peccati. Se tu fossi qui, Simone. Se fossi qui, fratellino, vedresti le donne di questo posto che vendono madonnine di latta davanti alla chiesa. Perdonami, devo farmi il segno della croce. E se non compri, ti lanciano le loro maledizioni. Ma tu qua non ci sei, Simone. Perché eri come questa gente. Tu, mamma, papà. Per questo vi ho dovuto uccidere col coltello grande di cucina. Sai che non potevo fare altro per salvare la vostra anima. E la mia, perchè voi volevate consegnarmi al diavolo. E io vi ho regalato a Dio. E dopo questo grande regalo, nonostante il mio gesto di devozione, anche qui sono inseguito da Satana e dagli dei pagani che lo ospitano sotto questi tetti. Sai, l’ho visto l’altra notte che mentre ballava con una venditrice di madonnine. Ballava e le metteva le mani addosso. Li ho uccisi tutti e due, sgozzati. Ma non mi illudo, lui tornerà. Anzi, è gia qui. Bussa alla porta. E’ vestito da gendarme. Beh, Simone. Adesso devo proprio andare. Un angelo mi aspetta dalla finestra per prendermi sulla sua schiena e farmi fuggire dal Demonio. Devo sbrigarmi prima che Satana sfondi la porta e che le statue sui tetti prendano vita e ci bombardino di medagliette e santini blasfemi. Guarda Simone com’è facile. Apro la finestra e volo…

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